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Ditelo al direttore
LA STORIA DEL TEATRO
Antonologia
Cari amici,
In un momento difficile e complicato, iniziare un`avventura giornalistica on line, potrebbe sembrare un suicidio editoriale, ma l`impegno e la determinazione di un gruppo di giornalisti pronti a darci un mano, anzi due, ci ha consigliato di intraprendere questo percorso editoriale.
I giornali tradizionali, sono quasi
Vittorio Coco
Direttore Responsabile
tutti in crisi.
Le risorse pubblicitarie sono state drasticamente ridotte e anche le più prestgiose testate per coprire le ingenti spese, oltre a chiedere un abbonammento tradizionale, si rivoolgono al pubblico, con edizioni online a pagamento.
Noi non siamo un colosso della carta stampata, e, tanto meno abbiamo la pretesa di rimpiazzare la stampa cartacea, ma abbiamo dalla nostra parte tanti collaboratori, pronti a rimboccarsi le maniche e produrre un prodotto diverso.
Non abbiamo dalla nostra parte i grandi partiti, pronti a sostenere i giornali a loro vicini. Non riceviamo nessun sostegno economico da parte dello Stato.
L`unico sostegno lo receviamo da parte del lettore di notizie online.
Il nostro è un giornale libero aperto a tutti. Non siamo ne di destra ne di sinistra, siamo un giornale indipendente pronto a perorare la causa degli italiani al di fuori dell`Italia.
Se è vero che nel mondo ci sono quasi 60 milioni di oriundi è anche vero che i giornali tradizionali non hanno alcun interesse di parlare dei loro problemi, delle loro aspettative, delle loro aspirazioni.
Noi siamo nati per dare loro una voce forte e libera. Il nostro giornale possiamo paragonarlo a un megafono senza filtri e senza restrizioni. Abiamo scelto il motto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre).
Tutti i nostri lettori, attraverso le pagine del giornale,  potranno esprimere, il  loro pensiero, libero e senza censura.
Con la speranza di avervi come lettori, ma soprattutto come amici liberi da ogni vincolo ideaologico, vi auguriamo  buona navigazione e se potete,  spargete, tra i vostri amici,  la voce del nuovo neonato: www.ilcittadinoitaliano.com
Vittorio Coco
RIPRODUZIONE RISERVATA
 © Copyright ilcittadinoitaliano
Storia del teatro: origini
Quanti di noi non hanno mai assistito ad una rappresentazione teatrale o persino ne hanno fatto parte? Dal teatrino parrocchiale o scolastico al teatro di quartiere, dal teatro folcloristico a quello classico la maggior parte di noi sa bene cos’è il teatro. Pochi di noi sanno però come iniziò. In varie culture del mondo vi sono diversi stili teatrali, ma coloro di origine europea conoscono quello che nacque originalmente nell’antica Grecia.
Immaginiamo per un momento di trovarci in Grecia nel VI secolo avanti Cristo e di essere capitati in un villaggio dell’Attica nel giorno dedicato a Dionisio. Tutti gli abitanti del villaggio si sono raccolti ai piedi di un monte per assistere al passaggio del corteo. Ad un certo momento si comincia ad udire dei canti. È il corteo che avanza verso il monte e si nota che gli uomini e le donne sono mascherati, i primi da sàtiri e i secondi da ninfe. Giunti nello spiazzo dove è collocata una ara, mentre viene sacrificato un capro a Dionisio, il coro dei cantori, diviso in due gruppi si svolge un “dialogo cantato”: uno chiede quali sono le gesta compiute dal dio e l’altro risponde, naturalmente cantando. Gli abitanti dell’antica Grecia non pensavano certo che dai loro riti in onore di Dionisio sarebbe nato il “teatro”.
Eppure il primo spettacolo ebbe origine proprio da quelle cerimonie. Secondo la tradizione fu dovuto a un certo Tespi, poeta e musicista greco del VI secolo avanti Cristo. Per rendere più movimentata la rappresentazione che si teneva in onore di Dionisio egli introdusse un nuovo personaggio. Questi rappresentava il dio e narrava le sue gesta al Coro, che gli rivolgeva domande. Si poteva quindi parlare di un vero e proprio spettacolo teatrale. Sempre secondo la tradizione, Tespi avrebbe scritto numerosi componimenti teatrali e si servì di un piccolo palcoscenico mobile fornito di ruote e trainato da buoi, sul quale girava con gli attori. Tespi, il creatore del teatro, dovette accontentarsi del suo piccolo palcoscenico ambulante.
Ma quasi tutte le città della Grecia ebbero ben presto il loro teatro, cioè una costruzione particolare nella quale si tenevano appunto gli spettacoli teatrali. Data la grandissima affluenza di pubblico, quelle furono in genere costruzione grandiose. Di solito potevano ospitare decine di migliaia di spettatori. Anche in Sicilia e nella Magna Grecia furono costruiti teatri enormi. Metaponto, Taormina, Segesta e Siracusa hanno teatri greci che erano in grado di attrarre migliaia di spettatori. Il teatro di Siracusa, quasi certamente il più grande, poteva ospitare fino a quindicimila persone. Oggi questi posti sono visitati da migliaia di turisti ed ancora oggi vi sono, annualmente rappresentazioni teatrali delle opere di Sofocle, Eschilo e Euripide. Ancora oggi, migliaia di spettatori godono il teatro di tanto tempo fa.
LONDRA: DANTEDÌ IN AMBASCIATA TRA POESIA, IMMAGINI E MUSICA
LONDRA\ aise\ - La Divina Commedia recitata da Greta Scacchi e Luigi Di Fiore, messa in musica dall’Accademia Teatro alla Scala di Milano e tradotta in immagini nei libri della collezione speciale della University College London, con la conduzione della giornalista di BBC World, Zeinab Badawi. È questo il menu dell’evento multidisciplinare che l’Ambasciata d’Italia a Londra presenta sui suoi canali internet in occasione del Dantedì 2021, il 25 marzo, che quest’anno cade nel 700esimo anniversario della morte del sommo poeta.
“L’iniziativa si inserisce nel contesto di Dante 700 nel mondo, il contenitore di eventi che il Ministero degli Esteri dedica quest’anno al poeta fiorentino nei 700 anni dalla sua morte”, ha detto l’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Raffaele Trombetta. “A Londra ci è sembrato opportuno lavorare ad un progetto di alto profilo artistico anche per rendere omaggio ai tanti studiosi, scrittori e poeti di lingua inglese che hanno contribuito, e continuano anche oggi, a divulgare e a far amare l’opera dantesca nel mondo anglosassone”.
La lettura teatrale in inglese e in italiano di Greta Scacchi e Luigi Di Fiore di brani di Inferno, Purgatorio e Paradiso sarà accompagnata da brani di Haydn, Beethoven e Puccini scelti dal Maestro Marco Angius ed eseguiti in esclusiva da un quartetto di archi dell’Accademia teatro alla Scala di Milano. I celebri versi del poeta recitati dagli attori si materializzeranno inoltre in immagini originali di antiche versioni a stampa della Commedia, custodite nella collezione speciale della prestigiosa Università londinese, con esemplari che risalgono al XV secolo.
Il programma andrà in onda sui canali Twitter, Facebook e Youtube dell’Ambasciata a partire dalla 18 (ora di Londra) di giovedì 25 marzo. (aise)

“Ci siamo incontrati dopo milioni di anni”: L’ANTOLOGIA DI OPERE DI GIOVANI POETI ITALIANI E AZERI
BAKU\ aise\ - Ambasciatore italiano a Baku, Augusto Massari ha incontrato la scorsa settimana in Ambasciata la poetessa Nigar Hasanzade con la quale ha presentato in anteprima l’antologia di poesie di giovani poeti italiani e azeri dal titolo: “Ci siamo incontrati dopo milioni di anni”.
Il progetto editoriale – spiega l’Ambasciata – è frutto della collaborazione della poetessa azera Nigar Hasanzade con il poeta Davide Rondoni, nata nel corso della visita del poeta e scrittore italiano a Baku nel 2019: in quell’occasione, il più famoso scrittore vivente azerbaigiano, Anar Rzayev, da molti anni anche presidente dell'Associazione dei poeti e scrittori dell'Azerbaigian, lanciò l’idea di un progetto congiunto per la promozione dei giovani poeti di entrambi i paesi con la pubblicazione di una antologia (in doppia lingua) con le poesie di dieci giovani poeti azeri e dieci giovani poeti italiani che oggi diviene realtà.
Il coordinamento editoriale dell’antologia è di Isabella Serra e Aydan Aliyeva mentre la traduzione dei testi è di Zuleykha Muradova.
Il progetto è sostenuto dall’Ambasciata d’Italia in Baku, nell’ambito del programma “VIVERE ALL’ITALIANA”, finanziato coi fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la promozione integrata del nostro Paese.
L’antologia “Ci siamo incontrati dopo milioni di anni” è parte di una serie di iniziative lanciate dall’Ambasciata italiana in Azerbaigian quale attività di diplomazia culturale: esse hanno l’obiettivo di favorire giovani artisti di entrambi i paesi e oltre i poeti saranno coinvolti pittori e musicisti. (aise)