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La corsa contro il tempo

Ecuador
Guillermo Lasso electo presidente
Guillermo Lasso a un paso de ser presidente (foto: EPA)
La tercera fue la vencida para el derechista Guillermo Lasso que esta noche de domingo ganó el balotaje frente al izquierdista Andrés Arauz, en una votación que pareció menos reñida de lo que presagiaban las encuestas que daban empate técnico.
    Contabilizadas el 97,60% de las actas, correspondientes a 39.025 de un total de 39.985, Lasso ganaba la elección con el 52,51% de los votos (4.403.205), frente al 47,49% de su rival (3.982.540), quien superó con holgura la primera vuelta el pasado 7 de febrero.
    El total de sufragantes que se acercó hoy a los 4.276 recintos electorales alcanzaba los 10.211.509, mientras que los ausentes eran 2.116.752. En tanto que los votos nulos sumaban 1.660.767 y las papeletas en blanco 163.912.
Lettera aperta al Segretario Generale del CGIE
di Nello Passaro
Gentile Segretario Generale del CGIE, dott. Schiavone, desidero tornare ancora una volta sul merito della "pratica" che io a livello emotivo non ho ancora digerito e che non intendo ancora "archiviare" passivamente , invitandoLa a soffermarsi sul merito della mia richiesta di  un  Suo parere , che  ovviamente puo' anche non dare , ma che la mia sensibilita' mi ha indotto a chiederLe e mi impone di rinnovare. Nel Suo riscontro precedente denoto da parte Sua un atteggiamento irritante, irriverente e preoccupante nonche' autoreferenziale.
Michele Schiavone, segretario generale CGIE
 Irritante perche` inspiegabilmente non ha concretamente risposto alle questioni da me poste cercando solo di menar il can per l'aia; preoccupante perche' denota una mancanza di rispetto e di sensibilita' nei confronti di problematiche che riguardano la gestione e l'andamento di cose concrete che, nella loro attualita' ed anche in prospettiva,  investono la nostra condizione di cittadini italiani all'estero, a cui il nostro Consiglio e' preposto ;preoccupante perche' a seguito di uno sforzo costante, laborioso  e progressivo nel tempo per pervenire alla creazione di strutture democratiche che ci permettano di esprimere i nostri bisogni, di salvaguardare le nostre prerogative, di appagare le nostre aspettative, riscontro che si corre quasi il rischio di trovarsi ad essere delle vittime predestinate proprie delle medesime che, mediante i nostri rappresentanti,  ci condizionano , determinando quasi una forma di subordinazione, reprimendo le nostre legittime aspirazioni ad una interlocuzione utile e necessaria nell'interesse comune,  sottraendosi spesso al rispetto delle responsabilita' derivanti dal ruolo a cui esse sono preposte; autoreferenziale per il riscontro del rifiuto al confronto a prescindere. Fa specie che proprio Lei, al vertice di un'autorevole struttura piramidale , abbia denotato, a mio avviso,  nei miei confronti e di riflesso nei confronti della collettivita' ,  la mancanza  di quella necessaria sensibilita' che ogni cittadino desidera riscontrare , la stessa  che spesso lamentiamo nei confronti delle istituzioni del nostro Paese di provenienza ,che determina la qualita' delle medesime, rendendole credibili o meno.Forse anche il Presidente della Repubblica, probabilmente non con la stessa sorprendente ed apprezzata  solerzia, sarebbe stato piu' attento e riflessivo nella sua risposta, risposta che Lei ha ritenuto di affidare tra l'altro alla Sua segreteria.  I migliori saluti
Nello Passaro

Birmania: sale a 6 bilancio manifestanti uccisi da polizia
Tre a Mandalay e 2 a Rangoon. 'Polizia cerca fermare ambulanza'
(ANSA) - ROMA, 13 MAR - E' salito a sei il numero dei manifestanti uccisi dalle forze dell'ordine in Birmania, secondo quanto si apprende da testimonianze diffuse sui media e sui social. Tre delle vittime sono state colpite a morte e diverse altre sono rimaste ferite a Mandalay, la seconda città del Paese, una nella città centrale di Pyay e due nella città principale, Rangoon.
A Pyay un manifestante, che ha chiesto di non essere nominato ed è citato da vari media fra cui il Guardian, afferma che la polizia ha fermato l'ambulanza che cercava di raggiungere i feriti, lasciandola passare dopo un po' di tempo.
Le proteste di oggi contro il colpo di stato che un mese e mezzo fa ha messo fine a dieci anni di democrazia in Birmania segna anche l'anniversario dell'eccidio dei manifestanti durante le repressioni del precedente governo militare nel 1988. (ANSA)
Birmania
Coronavirus Italia
Covid: 26.062 positivi, 317 vittime. 'Tutti italiani vaccinati entro fine settembre'
Festival di Sanremo 2021
Montecitorio  
Grazie!
 "Eccellenza" di Paolo Catuzzi
E` così se vi pare
Qui Toronto

Libia: governo Sarraj passa il potere a Dbeibah
   Con una cerimonia a Tripoli, il governo di "Accordo nazionale" libico del premier Fayez al-Sarraj ha passato ufficialmente il potere a quello transitorio di "Unità nazionale" di Abdul Hamid Dbeibah, il nuovo primo ministro che deve portare il Paese alle elezioni a dicembre. Lo segnalano vari media locali.
    L'avvicendamento, impostato con un'elezione indiretta di Dbeibah il 5 febbraio a Ginevra sotto egida Onu, era stato sancito da un voto di fiducia del Parlamento libico mercoledì scorso e da una cerimonia di giuramento svoltasi ieri a Tobruk.
    Quello di Deibah è il primo governo unificato libico da sette anni a questa parte. I progressi che hanno portato a questa svolta erano cominciati con la sconfitta militare del generale cirenaico Khalifa Haftar che, tra l'aprile 2019 e il giugno dell'anno scorso, aveva provato ad abbattere il governo di Sarraj, quello insediato a Tripoli con l'appoggio dell'Onu.
    Armato dagli Emirati arabi uniti e appoggiato da mercenari russi, l'uomo forte dell'est ha ricevuto sostegno da parte di Egitto e Francia ma l'aiuto militare turco a Tripoli ha fermato la sua avanzata sulla capitale, costringendolo a ripiegare su Sirte e ad accettare un cessate il fuoco ad ottobre. La sconfitta è stata seguita toni e atti concilianti da parte delle potenze regionali più coinvolte nello scenario libico: Dbeibah è stato ricevuto dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e Ankara ha segnalato il desiderio di migliorare i rapporti con il Cairo, come anche sta facendo il Qatar nell'ambito della ricomposizione della triennale crisi del Golfo finita a a gennaio.